Sono nato ad Imperia nel 1978 e ormai da più di 20 anni vivo e lavoro a Reggio Calabria.

Complice una famiglia legata all’arte e alla creatività, mi sono avvicinato alla fotografia in giovane età, grazie a mio padre che affidò alle mie mani inesperte la sua Pentax Me Super con il fidato “cinquantino”. Affrontandola inizialmente come un gioco e senza la consapevolezza che negli anni a venire sarebbe diventata la mia passione più grande, oggi è diventata a tutti gli effetti la mia professione primaria. Accantonata la fotografia per dare spazio alla musica, nel 2006 riscopro l’analogico frequentando e confrontandomi con alcuni fotografi dell’Accademia delle Belle Arti di Roma e Reggio Calabria, finché nel 2012 avviene il passo definitivamente al digitale.

Mi piace definirmi un fotografo “a largo spettro” in quanto non ho un genere preferito e predefinito: nasco con la newborn, che tuttora amo profondamente, e quasi contemporaneamente abbraccio la paesaggistica alternandola a servizi maternity e wedding.

Negli ultimi anni mi sono specializzato nella fotografia urbana notturna ed ho all’attivo la pubblicazione di libro sul mio workflow e, in collaborazione con un team di sviluppo, la realizzazione di alcuni software e plugin per la postproduzione.

Sono alla continua e costante ricerca di nuove tecniche di postproduzione, mi piace studiare ed osservare ciò che mi circonda, confrontare la mia visione fotografica con quella di altri professionisti o appassionati ed ho il bisogno viscerale di aggiornarmi per incrementare le mie competenze ed accrescere il mio bagaglio culturale.

Attualmente mi sto dedicando senza sosta alla fotografia paesaggistica partecipando periodicamente a tour fotografici sia in Italia che all’estero, come ad esempio la recente esperienza sul lago Bajkal in Siberia, e svolgo con continuità corsi di postproduzione avanzata sia per amatori che professionisti, postproduzione fotografica per conto terzi e shooting in studio.

La frase che più mi rappresenta?

“Quando vivi in un luogo a lungo, diventi cieco perché non osservi più nulla. Io viaggio per non diventare cieco.” (Josef Koudelka)